Regazzoni Simone - 2008 - Harry Potter e la filosofia: fenomenologia di un mito pop by Regazzoni Simone

Regazzoni Simone - 2008 - Harry Potter e la filosofia: fenomenologia di un mito pop by Regazzoni Simone

autore:Regazzoni Simone [Regazzoni Simone]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, Philosophy
ISBN: 9788870186994
Google: zpshAQAAIAAJ
editore: Il Melangolo
pubblicato: 2008-02-14T23:00:00+00:00


Ora, ciò che è giusto richiede coraggio - o come vedremo "un altro genere di coraggio" (VII, 636) - proprio perché è ciò che rompe con il normale corso delle cose, con l'orizzonte delle abitudini e del comportamento socialmente accettabile - quello che resta inscritto in un insieme di regole e valori di un certo orizzonte socio-simbolico, anche quando la situazione richiederebbe l'invenzione di un gesto di radicale rottura ispirato all'idea di giustizia.

Vale a dire un atto etico che eccede il semplice dovere morale. A esempio la scelta di combattere, di entrare in clandestinità, di organizzare la resistenza contro Voldemort e i Mangiamorte, rinunciando, così, a una vita normale e rischiando la vita stessa.

L'atto etico così definito potrebbe sembrare, agli occhi di certi filosofi morali, un atto supererogatorio. “Supererogazione" (dal latino supererogare, “pagare più del necessario”) è il termine tecnico per definire quella classe di azioni buone che vanno al di là del dovere, beyond the call of duty, "al di là dell'appello del dovere”50: atti moralmente buoni, e anzi le forme più elevate di perfezione morale, ma non strettamente richiesti. Superflui, in un certo senso. John Rawls, autore di Una teoria della giustizia, ha scritto che la moralità supererogatoria "non è fatta per le persone comuni", e richiede virtù quali il coraggio o la magnanimità. “Le moralità di supererogazione, quindi - scrive Rawls -, quelle dei santi e degli eroi, non contraddicono le norme di giusto e di giustizia; esse sono contraddistinte dalla volontaria adozione di obiettivi conformi a tali principi, ma estendentisi oltre ciò che essi impongono”51.

Ora l'idea di etica che emerge dalla saga di Harry Potter, nel suo legame con l'idea di giustizia al di là della legge, eccede i limiti che Rawls traccia tra morale per le persone comuni e morale supererogatoria per santi ed eroi: la saga di Harry Potter ci dice, con chiarezza e radicalità, che non c'è etica né possibilità di giustizia, non c'è atto etico degno di questo nome se non là dove un soggetto si spinge al di là dei limiti del semplice dovere. Non c'è nulla di etico infatti nel fare semplicemente ciò che si deve fare. L’atto etico così concepito, al di là del semplice dovere, non ha dunque nulla di superfluo: esso è conforme a un altro e più alto dovere al di là della legge (a un dovere super-erogatorio se si vuole) che fa corpo con un incondizionato amore della giustizia.



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